All'Unipol Domus finisce 0-0
Un Cagliari intenso e già rodato, una Roma ancora alla ricerca di un’identità che si sveglia tardi e spreca qualche opportunità di troppo. All’Unipol Domus finisce 0-0 una partita dai due volti, troppo tattica nel primo tempo e ricca di occasioni – da ambo le parti – nella ripresa. Il punto gratifica maggiormente i sardi, ordinati e compatti in avvio e determinati a rispondere colpo su colpo alle occasioni costruite dai giallorossi nella ripresa. I nuovi volti della Roma 2024/25, da Dovbyk a Soulè, si fanno notare ma non lasciano fino in fondo il segno, in una squadra destinata a cambiare ancora da qui a fine mercato. Dybala, rimasto inizialmente in panchina, quando entra contribuisce invece all’evidente cambio di marcia di Mancini e compagni, ma il suo volto corrucciato a fine partita ha il sapore dell’addio.
De Rossi rinuncia dall’inizio alla Joya, al centro di voci di mercato, e schiera da subito i nuovi acquisti Le Fée, Dovbik e Soulè. La Roma è un cantiere aperto e il primo tempo alla Unipol Domus lo dimostra, con una squadra volenterosa ma poco concreta. Non è un caso quindi che l’unica vera parata la effettui Svilar, sulla conclusione potente ma centrale di Marin. Il Cagliari di Nicola rischia poco, con le due linee di difesa e centrocampo molto compatte che non lasciano spazi nel 3-5-2, e prima dell’intervallo in contropiede crea un altro pericolo con una rasoiata di Piccoli sull’esterno della rete. Le emozioni mancate nel primo tempo arrivano tutte insieme in una ripresa vibrante e avvincente, giocata su ritmi elevati e senza i freni inibitori dei primi 45 minuti. I giallorossi si fanno subito notare con il primo vero tentativo di Soulè, respinto da Scuffet in corner, e subito a ruota di Zalewski, che calcia alto. Nuova occasione per gli ospiti all’8′, con l’illuminante velo di Dovbyk che porta al tiro in corsa di Pellegrini murato ancora da Scuffet. Il risveglio della Roma suscita la reazione dei sardi, che rispondono con un destro di Piccoli e con una girata poco precisa di Marin.
Lo stallo impone a De Rossi di giocarsi la carta Dybala, che si accende subito con una palla morbida raccolta da Dovbyk che di testa centra in pieno la traversa. Sul fronte opposto Marin pareggia il conto dei legni con una conclusione potente deviata provvidenzialmente da Svilar, poi la Roma si vede annullare un gol a Pellegrini per fuorigioco dopo il tentativo di Dovbyk respinto da Scuffet. Entrambe le squadre non si accontentano e ci provano fino alla fine: Pavoletti in pieno recupero sciupa tutto in contropiede strozzando troppo la conclusione, sul gong tentativo da distanza siderale di El Shaarawy che finisce sul fondo.
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