Il prigioniero iraniano-tedesco Jamshid Sharmahd, rapito a Dubai nel 2020 dalle forze di sicurezza iraniane, è stato ucciso in Iran dopo essere stato condannato a morte per accuse di terrorismo contestate dalla sua famiglia. Lo ha riferito la magistratura iraniana. L’agenzia di stampa Mizan della magistratura di Teheran ha riferito che l’esecuzione è avvenuta lunedì 28 ottobre.
L’Iran ha accusato Sharmahd, che viveva a Glendora, in California, di aver pianificato un attacco nel 2008 a una moschea in cui sono morte 14 persone e ne sono rimaste ferite oltre 200, oltre ad aver pianificato altri assalti tramite la poco nota Assemblea del Regno dell’Iran e la sua ala militante Tondar.
Poco dopo è arrivato il commento del cancelliere della Germania, Olaf Scholz. “L’esecuzione di Jamshid Sharmahd da parte del regime iraniano è uno scandalo che condanno con la massima fermezza. A Jamshid Sharmahd non è stata data nemmeno la possibilità di difendersi nel processo contro le accuse mosse contro di lui. Il governo tedesco ha ripetutamente e intensamente sostenuto il signor Sharmahd. Le mie più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia”. Lo ha scritto in un messaggio su X il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
“Condanno con la massima fermezza l’omicidio di Jamshid Sharmahd da parte del regime iraniano. Jamshid Sharmahd è stato rapito da Dubai in Iran, trattenuto per anni senza un giusto processo e ora è stato ucciso”, ha aggiunto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock.
“Dopo l’assassinio di Jamshid Sharmahd da parte del regime iraniano, l‘incaricato d’affari iraniano è stato immediatamente convocato oggi al ministero degli Esteri. Abbiamo espresso la nostra forte protesta contro le azioni del regime iraniano e ci riserviamo il diritto di intraprendere ulteriori azioni”. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri tedesco dopo l’esecuzione del cittadino tedesco-iraniano Jamshid Scarmahd. “Allo stesso tempo, oggi il nostro ambasciatore a Teheran si è rivolto al ministro degli Esteri iraniano e ha protestato con la massima fermezza contro l’omicidio di Jamshid Sharmahd. La ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, ha poi richiamato a Berlino l’ambasciatore tedesco per consultazioni”, ha reso noto ancora il ministero degli Esteri tedesco.
“Nessun terrorista gode di impunità in Iran. Anche se sostenuto dalla Germania”. Lo ha scritto in un messaggio su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo che il governo tedesco ha convocato l’incaricato d’affari iraniano a Berlino per protestare contro l’esecuzione del cittadino tedesco-iraniano Jamshid Scarmahd.
“Jamshid Sharmahd, cittadino iraniano, ha guidato apertamente e senza vergogna un attacco terroristico a una moschea che ha ucciso 14 persone innocenti, tra cui donne e bambini. Più di 200 persone sono rimaste ferite. Le prove sono pubbliche e disponibili a tutti”, ha scritto ancora Araghchi, aggiungendo che “Un passaporto tedesco non garantisce l’impunità a nessuno, tanto meno a un criminale terrorista”. “Basta con le manipolazioni” ha aggiunto il ministro iraniano, rivolgendosi alla collega tedesca, Annalena Baerbock. “Smettete di sostenere assassini di bambini e terroristi e non nascondetevi dietro slogan ipocriti sui diritti umani. Non abbiamo dimenticato le armi chimiche fornite al regime di Saddam da cittadini tedeschi. Il vostro governo è complice del genocidio israeliano in corso. La Germania è il secondo fornitore di armi letali a Israele per la sua campagna genocida a Gaza e la carneficina in Libano. Guardatevi intorno. Persino il vostro stesso popolo ridicolizza le vostre arroganti rivendicazioni sui diritti umani”, ha concluso Araghchi.
Anche l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha commentato l’uccisione di Sharmahd.”Il cittadino europeo Jamshid Sharmahd è stato giustiziato in Iran. Condanniamo la sua uccisione nei termini più forti possibili. L’Ue si oppone fermamente alla pena di morte in ogni momento e in ogni circostanza. È una violazione del diritto alla vita e la negazione definitiva della dignità umana. Ci uniamo al dolore della famiglia e dei propri cari ed esprimiamo la nostra solidarietà al governo tedesco con cui siamo in contatto. L’Ue sta valutando misure in risposta a ciò“.
La figlia del cittadino tedesco-iraniano Jamshid Sharmahd ucciso in Iran ha chiesto prove della morte del padre e una “severa punizione” per Teheran. In un post pubblicato lunedì su X, Gazelle Sharmahd ha dichiarato di essere in attesa di parlare con i governi di Stati Uniti e Germania per vedere se hanno prove dell’esecuzione di suo padre. La figlia del tedesco-iraniano ha chiesto “l’immediato ritorno di mio padre (vivo o morto)” e una “severa punizione per gli assassini del regime islamico”. Gazelle Sharmahd ha accusato il governo tedesco e quello statunitense di aver “abbandonato” il padre durante i negoziati e di aver ignorato la sua famiglia.