Senza esito una prima perlustrazione via terra. Marsilio: "Speriamo ancora di trovarli vivi". Le ultime notizie
Ancora sospese le ricerche dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso da domenica pomeriggio. L’elicottero non riesce ad alzarsi a causa del forte vento e i soccorsi sono stati nuovamente rinviati. “Oggi non è proprio possibile che si alzi in volo l’elicottero”, ha detto a LaPresse Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e Speleologico d’Abruzzo che da Campo Imperatore ha annunciato che oggi non ci sarà alcun sopralluogo in elicottero sul Vallone dell’inferno, nell’area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti di cui si sono perse le tracce domenica sera, quando al telefono hanno informato i soccorsi di essere scivolati e di aver perso dell’attrezzatura.
Gran Sasso: senza esito una prima perlustrazione via terra
“Una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra, con gli sci, ma una prima perlustrazione dell’area non ha fornito alcun esito”. Lo si legge in un aggiornamento del Soccorso Alpino sui due alpinisti dispersi mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande sul Gran Sasso. “Nella giornata di domani – si legge ancora – si tenterà un primo sorvolo dell’area, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi”.
Gran Sasso, soccorritore Gdf: “Per alpinisti possibilità ridotte ma speranza resta”
“Lì ci sono due persone e l’apprensione c’è, non so fino a che punto si debba ancora sperare ma la speranza è l’ultima a morire”. Così il finanziere Marco Moreschini del nucleo di soccorso alpino ai microfoni della emittente abruzzese Rete 8 dopo una prima perlustrazione via terra effettuata oggi nel Vallone dell’Inferno, l’area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti scivolati domenica pomeriggio sul Gran Sasso. “Speriamo che abbiano trovato qualche anfratto anche se dopo 4 giorni purtroppo le possibilità saranno ridotte. Un miracolo, magari…noi andiamo con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita”, aggiunge Moreschini.
“Non rischiamo la vita dei soccorritori”
Le raffiche di vento troppo forti rendono impossibile il passaggio sull’area del velivolo e sembra in arrivo una nuova bufera di neve sul Gran Sasso d’Italia. I dispersi sono Cristian Gualdi e Luca Perazzini, rispettivamente 48 e 42 anni scomparsi mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande. “Facciamo tutto il possibile chiaramente, ma non è che rischiamo la vita dei soccorritori”, ha spiegato Perilli ricordando che 11 soccorritori sono già rimasti bloccati al rifugio ‘Lo zio’ la notte della Vigilia di Natale e solo ieri mattina sono riusciti a scendere al campo base. Che le condizioni fossero proibitive per l’elicottero, sin da questa mattina, lo aveva già accennato uno dei soccorritori rimasti bloccati all’ostello in quota, originario di Sulmona, nell’aquilano.
“Stiamo lavorando giorno e notte sempre nei limiti della sicurezza dei ragazzi. Al momento ci sono 25 uomini al campo base“, ha concluso il presidente Perilli. Perazzini è un elettricista dipendente della Nuova Cei, Gualdi è invece titolare di una ditta di infissi a Savignano sono di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini dove la comunità attende con ansia e ancora spera. Per l’elicottero i soccorsi attendono un’altra finestra di bel tempo che potrebbe aprirsi domani mattina. Una ventina di tecnici del Soccorso alpino e speleologo d’Abruzzo si tengono pronti per il recupero di domattina, se le condizioni meteo lo permetteranno.
Marsilio: “Speriamo ancora di poterli ritrovare vivi”
“La gioia di questi giorni natalizi è turbata dal costante pensiero per i due alpinisti romagnoli dispersi sul Gran Sasso. Continuiamo a sperare di poterli ritrovare vivi, nonostante le estreme condizioni metereologiche. Un ringraziamento speciale ai volontari del Soccorso Alpino, della Protezione Civile e delle forze armate che stanno dedicando questi giorni di festa alla loro ricerca, affrontando enormi pericoli”, scrive su Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Un soccorritore: “Situazione resta complicata”
“Stiamo operando, ma la situazione resta complicata”, ha detto a LaPresse Claudio Pagone, uno degli 11 soccorritori che con gli 8 lavoratori dell’ostello ‘Lo zio’ hanno trascorso la Vigilia di Natale nel rifugio, a 2 mila 200 metri in alta quota, perché bloccati dalla bufera di neve, con la funivia fermata a causa delle forti raffiche di vento, mentre cercavano di raggiungere i 2 alpinisti dispersi.
“Ci è stato dato un telefono di emergenza per le comunicazioni”, ha aggiunto Pagone, originario di Sulmona, capoluogo della Valle Peligna nell’aquilano, che oltre all’opera di soccorso lavora come metronotte ed è anche un pittore abruzzese. In apprensione per lui soprattutto il padre, politico locale, e la sorella psicologa impegnata su diversi fronti, anche contro la violenza sulle donne.
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