Francesco nell'Angelus domenicale ha parlato anche della guerra e della corruzione

“Desidero assicurare la mia preghiera per le popolazioni delle Marche colpite da una violenta inondazione”. Così Papa Francesco, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano, di fronte ai fedeli e ai pellegrini riuniti in piazza San Pietro per l’Angelus. “Prego per i defunti e i loro famigliari, per i feriti e per chi ha subito gravi danni”, aggiunge, “il Signore dia forza a quella comunità”. 

La guerra

“Continuo a pregare per il martoriato popolo ucraino e per ogni terra insanguinata dalla guerra” ha detto Bergoglio a proposito del conflitto in Ucraina.

La politica

“Anche nel mondo di oggi ci sono storie di corruzione come quella che il Vangelo ci racconta; condotte disoneste, politiche inique, egoismi che dominano le scelte dei singoli e delle istituzioni, e tante altre situazioni oscure. Ma a noi cristiani non è permesso scoraggiarci o, ancora peggio, lasciar correre, restare indifferenti. Al contrario, siamo chiamati a essere creativi nel fare il bene, con la prudenza e la scaltrezza del Vangelo, usando i beni di questo mondo – non solo quelli materiali, ma tutti i doni che abbiamo ricevuto dal Signore –, non per arricchire noi stessi, ma per generare amore fraterno e amicizia sociale”. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in piazza San Pietro. 

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