Il Pontefice ricorda il Papa emerito: "Argomentava la fede con la forza di chi aveva abbandonato tutto se stesso a Dio"

Papa Francesco ricorda Benedetto XVI scomparso lo scorso 31 dicembre all’età di 95 anni. “Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio. Il suo argomentare la fede era compiuto con la devozione dell’uomo che ha abbandonato tutto se stesso a Dio e che, sotto la guida dello Spirito Santo, cercava una sempre maggior compenetrazione del mistero di quel Gesù che lo aveva affascinato fin da giovane”, racconta Bergoglio sulle pagine di Repubblica.

“Il modo nel quale Benedetto XVI ha saputo far interagire cuore e ragione, pensiero e affetti, razionalità ed emozione costituisce un modello fecondo su come poter raccontare a tutti la forza dirompente del Vangelo”, aggiunge il Santopadre che giovedì mattina officerà i funerali del suo predecessore.

Uniamoci a chi gli sta rendendo omaggio a San Pietro

Il Pontefice ha poi parlato nel corso dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI.  “Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù”, ha detto Bergoglio più volte interrotto dagli applausi dei fedeli presenti. “Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere”, ha aggiunto Papa Francesco.

Zuppi, era una persona sobria ma non fredda

Anche il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha voluto ricordare il Papa emerito. “Joseph Ratzinger era un uomo di grande intelligenza unita a una genuina semplicità. Era sempre attento all’interlocutore, sempre pronto al dialogo, e sempre vicino alle persone più deboli. Era una persona sobria, ma non fredda. Gli applausi lo imbarazzavano”, ha detto Zuppi in un’intervista a La Stampa. “Quando sono diventato cardinale e sono andato con gli altri a salutarlo nel suo monastero, fu affettuosissimo, ricordava tutto. E quando venne a visitare la mensa della Comunità di Sant’Egidio, ero già vescovo, mi colpì come fosse a suo agio. Mangiò insieme ai poveri con grande affabilità. È l’immagine più bella di lui: un uomo sempre vicino anche alle persone più deboli“, aggiunge.

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