Il legale della famiglia al termine del colloquio tra Pietro Orlandi e il Promotore della giustizia

“Abbiamo depositato una memoria per cui credo siano in fase di approfondimento anche le nostre indicazioni. Sicuramente è un momento importante, l’augurio nostro è che si possa fare finalmente luce su questa vicenda”. Così il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, dopo più di cinque ore di colloquio tra Pietro Orlandi e il Promotore di giustizia nominato dal Vaticano per fare luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi avvenuta il 22 giugno 1983. Questa mattina “abbiamo letto anche che il Promotore ha trovato delle carte impolverate e quesa cosa è bella perché fino ad ora il Vaticano ha sempre detto di non avere fascicoli né incartamenti. Sicuramente ha a disposizione degli archivi cui noi non abbiamo mai avuto acceso. Speriamo quindi che questi ventilati dossier escano fuori”. “Ho letto che il promotore vuole collaborare con lo Stato italiano e questa è storia – aggiunge Sgrò- Sarebbe la prima volta che Italia e Vaticano in uno scambio reciproco possono mettere a disposizione l’uno dell’altro gli elementi per Manuela, per questa famiglia. Speriamo che questa giornata sia fruttuosa e che venga presa anche di auspicio per il Senato che deve ancora calendarizzare il voto per la commissione di inchiesta. Siamo fiduciosi questo possa avvenire entro la fine del mese. Nella nostra memoria abbiamo raccolto elementi nuovi e messa a disposizione del promotore. Ora tocca a lui fare le indagini adeguate e valutare la concretezza e riunire i pezzi del puzzle che gli abbiamo portato a disposizione”.

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