Papa Francesco si è recato in piazza San Pietro per una preghiera per i migranti, convocata nell’ambito della 16.a assemblea del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano. Circa 600 le persone presenti che si sono poste, insieme al Pontefice, di fronte al monumento al migrante sul lato della piazza.
“O Dio padre di tutti gli uomini, per te nessuno è straniero, nessuno è escluso nella tua paternità. Guarda con amore ai profughi, gli esuli, le vittime della segregazione, i bambini abbandonati e indifesi perché sia dato a tutti il calore di una patria e di una casa e a noi il cuore sensibile e generoso verso i poveri e gli oppressi”. Così Papa Francesco aprendo il momento di preghiera per i migranti in piazza San Pietro convocata nell’ambito dell’assemblea del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano.
“I migranti vanno accolti, protetti, promossi e integrati. Si tratta di una responsabilità di lungo termine” e “bisogna prepararci alle sfide della migrazioni moderne, cogliendo le criticità, ma anche le possibilità di costruire una società più aperta” “di pace”. Così Papa Francesco nel corso della preghiera per i migranti, convocata nell’ambito della 16.a assemblea del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano.”Dobbiamo tutti impegnarci a rendere più sicura la strada”, ha aggiunto, sottolineando che per questo “è necessario indicare strade più sicure. Ci dobbiamo impegnare ad allargare canali migratori regolari”.
“Oggi non sono sicure le rotte che attraversano i mari, i fiumi, le foreste, quanti vengono derubati durante la strada. Partono ingannati dai trafficanti senza scrupoli, vengono venduti, vengono umiliati, torturati. Tanti, tanti muoiono senza arrivare mai alla meta. Le rotte migratorie dei nostri tempi sono popolate da uomini e donne feriti e lasciati mezzi morti, da fratelli e sorelle il cui dolore grida al cospetto di Dio“. Così Papa Francesco nel corso della preghiera per i migranti, a piazza San Pientro nell’ambito della 16.a assemblea del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano.”Come il buon samaritano, siamo chiamati a farci prossimi dei viandanti di oggi, per curare le loro ferite e lenire il loro dolore. Per molti è troppo tardi e non ci resta che piangere sulle loro tombe, se ne hanno una. Il Mediterraneo è finito per diventare una tomba, ma Dio riconosce tutti i volti”, ha aggiunto il Pontefice.