Il messaggio del Pontefice che ha celebrato la messa nella Basilica di San Pietro: "Rimettere Dio al centro della Chiesa"
Rimettere Dio al centro della Chiesa e andare avanti nel cammino della sua unità in un mondo che vive ancora troppe divisioni e dolore anche a causa della guerra. È il monito lanciato da Papa Francesco in occasione della Santa messa per la festività dell’Epifania del Signore.

“Siamo chiamati a rimettere Dio al centro. Abbiamo bisogno di avere lo sguardo rivolto verso l’alto, ne abbiamo bisogno nella Chiesa, dove, invece che dividerci in base alle nostre idee. Ideologia ecclesiale no, vocazione ecclesiale sì”, le parole del Santo Padre nel corso della celebrazione in cui chiede di ripartire da Dio, “cerchiamo in Lui il coraggio di non fermarci davanti alle difficoltà, la forza di superare gli ostacoli, la gioia di vivere nella comunione e nella concordia”.
La festa dell’Epifania è il momento per ricordare come i “Magi cercano Dio e trovano un Bambino in carne e ossa. Questo è importante: incontrare Dio in carne e ossa, nei volti che ogni giorno ci passano accanto, specialmente quelli dei più poveri”, esorta il Pontefice. Un passaggio dell’omelia è dedicato proprio all’adorazione, come fecero i Magi. “Riscopriamo il gusto della preghiera di adorazione. Riconosciamo Gesù come nostro Dio e Signore e offriamo a lui i doni che abbiamo, ma soprattutto il dono che siamo, noi stessi”, ha detto ancora Bergoglio che si è poi affacciato su una piazza San Pietro gremita per l’Angelus, tornando a ribadire l’importanza dell’unità della Chiesa. “Sessant’anni fa il Papa San Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora di Costantinopoli si incontrarono a Gerusalemme, rompendo un muro di incomunicabilità che per secoli aveva tenuto lontani cattolici e ortodossi. Impariamo dall’abbraccio di questi due grandi della Chiesa e andiamo avanti sulla strada dell’unità dei cristiani”, le sue parole ai fedeli a cui ha chiesto di pregare ” per la pace in Mediorente, Palestina, Iran, Ucraina, in tutto il mondo, dove ci sono tante vittime, morti e distruzione, preghiamo per la pace”.
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