Secondo i vescovi l'apertura va interpretata "senza derogare dagli insegnamenti del Magistero"

La Cei ribadisce la dottrina in tema di benedizione delle coppie Lgbt+ con un documento in cui il Consiglio Permanente ha condiviso alcune riflessioni sulla Dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede, Fiducia supplicans. Nel comunicato finale della sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente (che si è svolta a Roma dal 22 al 24 gennaio) si legge che, secondo la Conferenza Episcopale Italiana, l’apertura alle benedizioni per le coppie omosessuali va interpretata, come ha spiegato lunedì il Cardinale Matteo Zuppi nel suo discorso introduttivo ai vescovi nella prima giornata del Consiglio Permanente, “nell’orizzonte della misericordia, dello sguardo amorevole della Chiesa su tutti i figli di Dio, senza tuttavia derogare dagli insegnamenti del Magistero“: dunque, proseguono i vescovi, come “peraltro già sottolineato dalla Dichiarazione stessa che conferma la dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio e non ammette alcun ‘tipo di rito liturgico o benedizioni simili a un rito liturgico che possano creare confusione'”. 

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