Bergoglio all'Angelus ha fatto gli auguri per il Capodanno lunare
Ha parlato di pace, di fine vita, degli incendi in Cile Papa Francesco nell’Angelus della domenica. “Invito a pregare per la pace, alla quale il mondo tanto anela e che oggi più che mai è messa a rischio in molti luoghi. Essa non è una responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. Cooperiamo tutti a costruirla con gesti di compassione e di coraggio, e continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono per la guerra, specialmente in Ucraina, in Palestina, in Israele” ha detto in piazza San Pietro. Sul fine vita ha detto: “Oggi in Italia si celebra la giornata per la vita sul tema ‘La forza della vita ci sorprende’. Mi unisco ai vescovi italiani nell’auspicare il superamento di divisioni ideologiche per riscoprire che ogni vita umana, anche quella più segnata dai limiti, ha un valore immenso ed è capace di donare qualcosa agli altri”.
“Dio è sempre vicino a noi, l’atteggiamento di Dio si può dire in tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio che si fa vicino per accompagnarci, tenero, e per perdonarci. Questo incessante cammminare di Gesù ci interpella. Possiamo chiederci: abbiamo scoperto il volto di Dio come padre della misericordia oppure annunciamo un Dio freddo, distante? La fede ci mette l’inquietudine del cammino oppure per noi è una consolazione intimista che ci lascia tranquilli? Preghiamo solo per sentirci in pace oppure la parola che ascoltiamo e predichiamo fa uscire anche noi come Gesù incontro agli altri per diffondere la consolazione di Dio? Queste domande ci farà bene farcele a noi stessi” ha aggiunto. “Guardiamo al cammino di Gesù – ha aggiunto il Pontefice – e ricordiamoci che il nostro primo lavoro spirituale è questo: abbandonare il Dio che pensiamo di conoscere e convertirci ogni giorno al Dio che Gesù ci presenta nel Vangelo, che è il Padre dell’amore e della compassione, il padre vicino, compassionevole e tenero. E quando scopriamo il vero volto del Padre, la nostra fede matura: non restiamo più cristiani da sacrestia, o da salotto, ma ci sentiamo chiamati a diventare portatori della speranza e della guarigione di Dio”.
Gli auguri del Papa per il Capodanno lunare
“Il prossimo 10 febbraio in Asia orientale e in diverse parti del mondo milioni di famiglie celebreranno il Capodanno lunare – ha detto Bergoglio – . Giunga loro il mio cordiale saluto con l’augurio che questa festa sia occasione per vivere relazioni di affetto e gesti di attenzione che contribuiscano a cercare una società solidale e fraterna, dove ogni persona sia riconosciuta e accolta nella sua inalienabile dignità”.
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