Il pontefice accolto dai sovrani Belgi, la cerimonia di benvenuto all'aperto

Papa Francesco è al castello di Laeken per la visita di cortesia al Re dei Belgi Sua Maestà Filippo Leopold Lodewijk Maria e alla Regina Mathilde d’Udekem d’Acoz. Al suo arrivo il Pontefice è stato accolto dai Reali. Dopo le foto ufficiali e la firma del Libro d’Onore, ha luogo l’incontro privato cui segue lo scambio dei doni. Al termine della visita, il Papa, il Re e la Regina si trasferiscono nella Grande Galerie del Castello di Laeken per l’incontro con le autorità politiche e religiose, gli imprenditori e i rappresentanti della società civile e della cultura. Dopo il discorso del Re dei Belgi e del primo ministro, il Papa pronuncerà il suo discorso.

Papa Francesco in Belgio incontra la Regina Mthilde e Re Philippe
Papa Francesco in Belgio incontra la Regina Mthilde e Re Philippe

Papa: “Belgio ponte di pace dove popoli diversi convivono nel rispetto”

“Con animo grato visito il Belgio, segno e ponte di pace, dove culture, lingue e popoli diversi convivono nel rispetto reciproco. Che Dio benedica il Belgio!”. Questo il messaggio che Papa Francesco ha scritto di suo pugno sul libro d’onore durante la visita di cortesia al Re dei Belgi nel Castello di Laeken.

I governanti si assumano rischio e onore pace

“Prego affinché i responsabili delle Nazioni, guardando al Belgio e alla sua storia, sappiano trarne insegnamento e in questo modo risparmiare ai loro popoli sciagure senza fine e lutti senza numero. Prego affinché i governanti sappiano assumersi la responsabilità, il rischio e l’onore della pace e sappiano allontanare l’azzardo, l’ignominia e l’assurdità della guerra. Prego affinché temano il giudizio della coscienza, della storia e di Dio, e convertano lo sguardo e i cuori, mettendo sempre al primo posto il bene comune”. Così Papa Francesco nel suo discorso al Castello di Laeken in Belgio.

Abusi, Papa: “Piaga che la Chiesa sta affrontando”

Nel suo discorso, il Pontefice è tornato a parlare delle “drammatiche vicende degli abusi su minori”, definendoli “una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione”. “Questa è la vergogna”, ha aggiunto a braccio. “La vergogna per cui tutti noi dobbiamo prendere a mano, chiedere perdono e risolvere il problema. La vergogna degli abusi, degli abusi minorili”.  “La Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione con l’umiltà cristiana e mettere tutte le possibilità affinché questo non succeda più”, ha continuato il pontefice che ha poi concluso: “Se uno solo è sufficiente per vergognarsi e chiedere perdono. Questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione”. 

 

Premier Belgio al Papa: “Parole non bastano più, servono azioni concrete” 

“Non possono ignorare le ferite dolorose che esistono all’interno della comunità cattolica e della società in generale. I molti casi di violenza sessuale e adozione forzata hanno gravemente colpito la fiducia”. Lo ha detto il primo ministro belga Alexander De Croo, parlando alla presenza di Papa Francesco e dei Reali al Palazzo di Laeken. “Oggi le parole non bastano più. Sono necessarie misure concrete. Le vittime devono essere ascoltate. Devono essere al centro. Hanno diritto alla verità. Le atrocità devono essere riconosciute. E la giustizia deve essere fatta”, ha aggiunto. “Non è solo un obbligo morale, ma è anche un passo necessario per riconquistare la fiducia. La dignità umana deve avere la precedenza sugli interessi dell’istituzione”. E ha concluso: “Per poter guardare di nuovo al futuro, la Chiesa deve fare i conti il suo passato”. 

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