Giubileo 2025, il secondo Anno Santo di Papa Francesco

Nel 2016, Bergoglio aveva indetto il Giubileo della Misericordia

Quello che si aprirà questa sera sarà il secondo Giubileo di Papa Francesco, il primo ordinario. Nel 2015, infatti, Bergoglio ha indetto il Giubileo della Misericordia per ricordare i 50 anni della conclusione del Concilio Vaticano II. Un tema, quello della Misericordia, che Francesco aveva già sollevato un paio di anni quando, nel novembre 2013, nel corso dell’Angelus, il Papa lanciò la ‘Misericordina’, una coroncina del rosario contenuta in una confezione simile a quella delle medicine. Sopra la scatola l’avvertenza: ‘59 granuli intracordiali’. All’interno, con la corona del rosario, anche un’immagine di Gesù misericordioso con la scritta ‘Gesù confido in te’ e il foglietto con le indicazioni terapeutiche e la posologia in cui veniva specificato che si trattava di “un medicinale spirituale che rinvigorisce nell’anima la misericordia. Gli effetti si manifestano con tranquillità del cuore, gioia esterna, desiderio di diffondere il bene”. Misericordia da portare a tutti, specialmente nelle periferie del mondo e proprio per questo il Papa, 9 anni fa, decise di aprire la Porta Santa a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Una prima volta storica.

I 12 gesti della Misericordia

Misericordia da scandire mese per mese con 12 gesti: i venerdì della Misericordia. Il primo a dicembre con l’apertura della Porta Santa della Carità e inaugurazione dell’Ostello della Caritas alla stazione Termini di Roma. A gennaio, sempre nella Capitale, la visita in una casa di riposo per anziani e malati in stato vegetativo di Roma. A febbraio il Papa aveva incontrato la comunità di tossicodipendenti di Castel Gandolfo. A marzo è stata la volta del centro di accoglienza per profughi di Castelnuovo di Porto. Ad aprile uno dei momenti chiave del Giubileo della Misericordia: la visita al centro di accoglienza per profughi di Lesbo. Francesco in Grecia per chiedere ponti e non muri. Francesco è tornato a Roma portando con sé in aereo tre famiglie di rifugiati siriani, che sono state accolte in Italia. A maggio la visita alla comunità di malati di Ciampino. A giugno la visita alle comunità ‘Monte Tabor ‘e ‘Cento Preti’. A luglio, nell’ambito del Giubileo dei Giovani svolta a Cracovia, un altro momento che ha lasciato il segno: la visita silenziosa al campo di concentramento nazista di Auschwitz. Ad agosto la visita alle ragazze vittime della prostituzione accolte dalla Comunità Giovanni XXIII. A settembre la visita a due strutture ospedaliere: la neonatologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma e all’ hospice ‘Villa Speranza’. A ottobre il Papa ha visitato il villaggio SOS di Roma A novembre, infine, l’incontro con i sacerdoti che hanno lasciato il ministero e le loro famiglie. Dodici gesti a cui aggiungere la traslazione, in Vaticano, dei corpi di San Leopoldo Mandic e San Pio da Piertrelcina. La sfida della Misericordia, prima della sfida della Speranza a cui dedicare tutto il prossimo Anno Santo