Il Pontefice agli artisti: "In un'epoca di muri siete chiamati a costruire ponti"
Papa Francesco, al terzo giorno di ricovero all’ospedale Gemelli di Roma, non ha letto l’Angelus. Mentre migliaia di pellegrini si sono radunati in Piazza San Pietro per la messa del Giubileo degli Artisti, il cardinale José Tolentino de Mendonça ha letto l’omelia scritta dal Santo Padre, in Basilica di San Pietro.
Condizioni stazionarie, ha seguito la messa in tv
“Papa Francesco ha riposato bene durante la notte. Le condizioni cliniche sono stazionarie e prosegue l’iter diagnostico terapeutico prescritto dallo staff medico. Questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia e ha seguito la Santa Messa in televisione. Il pomeriggio ha alternato la lettura al riposo”. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede.
Vi ringrazio per l’affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) February 16, 2025
“Notte tranquilla”
Papa Francesco ha trascorso “una notte tranquilla, ha dormito bene, ha fatto regolarmente colazione e ha letto alcuni quotidiani”. Lo ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, incontrando i giornalisti. Bergoglio, inoltre, ha sottolineato Bruni, “continua la terapia”. Un prossimo aggiornamento medico potrebbe essere diffuso nel pomeriggio.
Il messaggio del Papa agli artisti
Nel suo messaggio, Papa Francesco ha rivolto un appello agli artisti, descrivendoli come “custodi della bellezza” capaci di ascoltare e lenire le ferite del mondo. “Cari artisti, vedo in voi chi sa chinarsi sulle ferite della società, capace di dare voce ai poveri, ai sofferenti, ai perseguitati. In un’epoca in cui le differenze rischiano di dividere anziché arricchire, siete chiamati a costruire ponti, a creare spazi di incontro e dialogo, a illuminare cuori e menti”.
L’arte va oltre la creazione estetica
Il Pontefice ha sottolineato che l’arte va ben oltre la semplice creazione estetica: “L’arte non è un lusso, ma una necessità dello spirito. Essa rivela verità e bontà nascoste nelle pieghe della storia, trasformando il dolore in speranza. Non si tratta di una fuga facile o disincarnata, bensì di una responsabilità che educa alla bellezza e, di conseguenza, alla speranza”.
In un contesto segnato da crisi economiche, sociali e, soprattutto, spirituali, il Papa ha ricordato che la vera speranza nasce proprio dall’impegno nell’affrontare il dramma dell’esistenza. “L’artista deve aiutare l’umanità a non perdere la direzione. La vera speranza non è un rifugio comodo, ma un fuoco che illumina, simile alla Parola di Dio. È un incontro con il mistero, con il dolore e con una verità che chiama”.
Concludendo il suo appello, Papa Francesco ha esortato gli artisti a riconoscere la differenza tra ciò che è effimero e ciò che, invece, radica saldamente nella storia e nella cultura, paragonando l’arte autentica a un albero robusto, capace di dare frutto lungo i corsi d’acqua del tempo.
Bergoglio ha chiamato la parrocchia di Gaza
Bergoglio, inoltre, in questi giorni ha chiamato la parrocchia cattolica di Gaza. Nonostante il ricovero, dunque, non ha interrotto il filo con la Chiesa della Sacra Famiglia, unica parrocchia nella Striscia.
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