Settimo giorno di ricovero per il Santo Padre affetto da polmonite bilaterale. Proseguono terapie e attività lavorative
“La notte è trascorsa serena, il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona“. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede in un aggiornamento sulle condizioni di Papa Francesco che oggi inizia il settimo giorno di ricovero al Gemelli.
Dalla sua stanza del Policlinico romano Bergoglio continua a dedicarsi alle attività lavorative con i suoi più stretti collaboratori. Già in mattinata erano filtrati segnali di ottimismo perché, autorevoli fonte della Santa Sede, avevano raccontato di un Bergoglio che si era alzato e, soprattutto, avevano raccontato di un cuore capace di reggere “molto bene”.
Il pontefice ha incontrato anche la premier, Giorgia Meloni. Una visita privata che, a quanto si apprende, è durata 20 minuti, tra le 15.10 e le 15.30. “Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo – ha detto la premier – Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo”. Meloni ha portato a Francesco gli auguri di pronta guarigione, a nome del Governo e dell’intera Nazione.
Fonti: “Il cuore del Papa regge bene a terapia”
Il cuore di Papa Francesco “regge bene” alla terapia intrapresa contro la polmonite. Lo si apprende da fonti in merito alle condizioni del Pontefice ricoverato da venerdì scorso all’ospedale Gemelli di Roma.
Santa Sede: “Condizioni del Santo Padre sono in lieve miglioramento”
“Le condizioni cliniche del Santo Padre sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili. Questa mattina ha ricevuto l’Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative”. Lo si legge in una comunicazione della sala stampa della Santa Sede sulle condizioni di salute di Papa Francesco.
Prosegue terapia e attività lavorative
“Papa Francesco prosegue la terapia e le attività lavorative“. Lo si apprende da fonti del Vaticano. Le condizioni di Bergoglio, al settimo giorno di ricovero all’ospedale Gemelli, restano stazionarie con un lieve miglioramento mostrato delle analisi del sangue. Nel tardo pomeriggio si attende un nuovo bollettino di aggiornamento sulle condizioni del Pontefice.
Cardinale Ravasi: “Dimissioni? potrebbe farlo. Situazione complessa, non critica”
“Le indicazioni fornite dai mezzi di comunicazione, anche attraverso i bollettini dell’ospedale Gemelli, sono le stesse che, sostanzialmente, abbiamo anche noi. C’è una certa riservatezza da parte del personale medico; tuttavia, tutto ciò che è stato comunicato è vero, ovvero che si osserva una sottile ripresa. Considerando un organismo abituato lungamente a combattere, si può dire che tutta la sua vita è stata quasi sempre in tensione”. Così il cardinale Gianfranco Ravasi intervenuto nel corso di ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5, insieme con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro, per fornire un aggiornamento sulle condizioni di salute di Papa Francesco.
“Quindi – ha aggiunto – è un organismo abbastanza forte. Le notizie verranno fornite di momento in momento, in una situazione che, comunque, rimane complessa. Tuttavia, non si tratta di una situazione critica, come sospettato da alcuni mezzi di comunicazione. È una condizione che tutti possono comprendere, considerando l’esperienza di avere parenti anziani che, quando colpiti da una polmonite, non reagiscono come un giovane di 20 o 30 anni”. “Se è verosimile l’ipotesi che Papa Francesco si possa dimettere? Io penso che possa farlo – spiega il cardinale Ravasi – perché è una persona che, da questo punto di vista, è abbastanza decisa nelle sue scelte. Finora ha ritenuto di continuare la sua attività, anche quando, per esempio, c’è stata la difficoltà del ginocchio, che ha cambiato il normale stile di relazione della figura pubblica con l’intera comunità ecclesiastica mondiale. In quell’occasione, ebbe quella famosa battuta secondo cui si governa con il cervello e non con il ginocchio. Quindi, c’è sempre stata la tendenza a combattere e a reagire, ed è anche una scelta legittima, perché ha potuto affrontare perfino viaggi in condizioni assolutamente difficili e impegnative, come quello nell’Estremo Oriente. Tuttavia, è fuori di dubbio che, se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti – come lui ama fare – di poter comunicare in modo immediato, incisivo e decisivo, allora credo che potrebbe decidere di dimettersi. Il Papa ha affermato esplicitamente di aver consegnato la lettera nelle mani del segretario di Stato dell’epoca, quindi si tratta di un atto formale”.
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