L'omelia è stata letta da monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione

L’annuncio del perdono è un compito fondamentale del diacono”. Così ha affermato Papa Francesco durante l’omelia della Messa dedicata ai Diaconi in occasione del Giubileo, un’omelia che è stata letta da monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Il Pontefice ha poi sottolineato che “un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, privo di futuro, destinato a essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo ancora oggi in molte parti del mondo”. Per questo, “perdonare significa preparare il futuro di una casa accogliente e sicura, sia in noi stessi che nelle nostre comunità”. Il diacono, chiamato ad un ministero che lo porta alle periferie del mondo, è invitato a guardare – e a insegnare agli altri a fare altrettanto – ogni persona, anche chi sbaglia o fa soffrire, come una sorella o un fratello ferito nell’anima, e perciò particolarmente bisognoso di riconciliazione, guida e aiuto.

L’omelia del Papa letta da Monsignor Fisichella

Il Papa ha ribadito come il perdono sia essenziale per “crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti, e per saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando legami e accogliendo nel nostro amore anche chi ci offende o tradisce”. Rivolgendosi direttamente ai Diaconi, Papa Francesco ha proseguito: “Il lavoro gratuito che svolgete, come espressione della vostra consacrazione alla carità di Cristo, rappresenta il primo annuncio della Parola, una fonte di fiducia e gioia per chi vi incontra. Portatelo avanti con un sorriso, senza lamentarvi e senza cercare riconoscimenti, sempre pronti a sostenervi a vicenda, anche nei rapporti con i Vescovi e i presbiteri”. Ha poi concluso: “La carità sarà la vostra liturgia più bella e la liturgia il vostro più umile servizio“.

Durante la celebrazione ordinati 23 diaconi

Il Pontefice ha inoltre osservato che “con l’Ordinazione non si sale, ma si scende; ci si fa piccoli, ci si abbassa e ci si spoglia”, sottolineando come la gratuità sia “fonte di comunione” e aggiungendo: “La vostra missione, che vi preleva dalla società per restituirvi ad essa, rendendola un luogo accogliente e aperto a tutti, è una delle espressioni più belle di una Chiesa sinodale e ‘in uscita’”. Durante la celebrazione, sono stati ordinati 23 Diaconi.

La preghiera per il Papa malato

Infine, monsignor Rino Fisichella ha commentato: “Sentiamo Papa Francesco vicino a noi, anche se lo ascoltiamo da un letto d’ospedale, lo percepiamo nel nostro cuore e tra di noi. Questo ci spinge a perseverare nella preghiera affinché il Signore lo assista nella sua malattia“.

 

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