Briefing oggi sulla sua situazione di salute. Dovrà fare due mesi di convalescenza

La notizia tanto attesa alla fine è arrivata: domenica mattina, dopo l’Angelus e dopo una benedizione per la prima volta dal 14 febbraio di persona, affacciato dal Gemelli, Papa Francesco verrà dimesso dall’ospedale romano e tornerà a Santa Marta. A dare la notizia sono stati i medici in un incontro con la stampa dallo stesso ospedale, briefing annunciato a poche ore dalla prima notizia che aveva fatto ben sperare. In mattinata infatti, è stata la sala stampa della Santa Sede a far sapere che Bergoglio si sarebbe affacciato dal luogo dove è ricoverato da oltre un mese e mezzo per un saluto e una benedizione poco dopo l’Angelus di mezzogiorno, che verrà dato “in forma scritta” come già nelle scorse settimane. Pochi minuti dopo le 18 è il professor Sergio Alfieri, direttore dell’équipe che ha seguito il Pontefice al Gemelli, a dare la conferma. “La buona notizia che tutto il mondo aspetta: domani il Santo Padre viene dimesso, torna a Santa Marta”, sono le prime parole del professore, atteso dai giornalisti nel salone del Policlinico insieme al dottor Luigi Carbone, medico refente di Bergoglio, e il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Quella di Papa Francesco “è una dimissione protetta, con una convalescenza di almeno due mesi”, spiegano i medici. “Il Santo Padre verra dimesso nella giornata di domani perché in condizioni cliniche ormai stabili da due settimane con la prescrizione di terminare parzialmente la terapia farmacologica e la raccomandazione molto importante del riposo e di una convalescenza per almeno due mesi”, sottolinea Alfieri che più volte torna sulla necessità del riposo per Francesco, guarito dalla polmonite bilaterale ma ancora fragile e non solo per l’età avanzata. L’infezione polimicrobica che lo ha colpito è stata particolarmente difficile e, ricorda il professor Alfieri, seppur non sia “mai stato intubato” rimanendo “vigile e orientato” sono stati “due gli episodi in cui è stato in pericolo di vita”. “Non c’è più la polmonite bilaterale, è stata risolta”, ma ci sono virus, batteri e miceti che, anche se ridotti come carica, “richiederanno tanto tempo, tanti mesi per venire sconfitti”.

Alfieri e Carbone insistono più volte: “I medici lo dimettono dal Gemelli prescrivendo riposo e una convalescenza di due mesi e sconsigliano incontri di gruppi e grandi sforzi”, tanto che sia per Pasqua che per l’ipotetico viaggio in Turchia di fine maggio “si valuteranno i miglioramenti e, sulla base dei miglioramenti, si prenderanno le decisioni più opportune”, spiega Bruni.Ora per Bergoglio si aprirà la fase della convalescenza in cui dovrà dosare le forze, continuando a lavorare e a seguire terapia farmacologica, fisioterapia motoria e respiratoria. Quali saranno le tempistiche per il recupero della parola è “difficile poterlo dire ma guardando i miglioramenti è possibile in tempi brevi”, ribadiscono i medici che raccontano di un Bergoglio “felicissimo” alla notizia delle dimissioni. “Era da almeno 3-4 giorni che chiedeva quando poteva tornare a casa – svela ancora Alfieri – È chiaro che il Santo Padre sarebbe voluto andare a casa già qualche giorno fa, quando anche lui si è reso conto di migliorare, ma è stato un paziente esemplare e ha saputo ascoltare i suggerimenti”.

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