Un viaggio autunnale facile in un luogo vicino e votato al relax
Un viaggio autunnale facile, anche per godersi solo un weekend, in un luogo vicino e votato al relax, fuori dal grande caos dell’estate. Prendiamo come guida per questo viaggio i cinque comuni dell’isola – Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio e Rio Marina – dove in questa settimana si alterneranno cortometraggi, documentari e film d’animazione dal taglio decisamente internazionale: è l’Elba Film Festival, un Festival di cinema indipendente e dall’anima fortemente green, ideato nel 2019 da Nora Jaenicke, regista, sceneggiatrice e direttrice artistica, con Beniamino Brogi, che si occupa della programmazione e dell’organizzazione dell’evento.
L’obiettivo è creare all’isola d’Elba uno spazio di incontro per i Filmakers di tutto il mondo, costruendo comunità, condividendo film che aprono a nuove prospettive e celebrano le differenze, unendo obiettivi e visioni attraverso uno dei media più profondi del nostro tempo. Il Festival prevede proiezioni itineranti, immerse nei bellissimi panorami e paesi dell’isola, mostrando i film in Concorso provenienti da tutto il mondo, ogni sera in un Comune differente. Vediamo insieme dunque i luoghi del festival.
Iniziamo da Capoliveri. Qui, considerate le temperature ancora estive, potete godere, tra un film e l’altro, di una delle spiagge più note dell’Elba: un tappeto di sabbia fine e dorata tra due speroni rocciosi, ovviamente attrezzata con lidi, hotel, bar e ristoranti e con la possibilità di sport acquatici. A poca distanza da Capoliveri andate a vivere anche la spiaggia di Innamorata: deve il suo nome a una vecchia leggenda cinquecentesca. E’ la storia di due innamorati, Maria e Giacomo. Lui viene rapito dai pirati del Barbarossa, lei si getta in mare per salvarlo e scompare tra le onde. Il suo scialle fu trovato in seguito sugli scogli, che da allora vengono appunto chiamati ciarpe. In loro ricordo, ogni 14 luglio si fa ancora una fiaccolata sulla spiaggia, per celebrare l’amore.
Rio Marina, altra sede dell’Elba Film Festival, come Capoliveri, ha una lunga storia mineraria, sin dai tempi degli etruschi: pirite, ematite e, in misura minore, limonite nel terreno. Qui, diversamente da Capoliveri, le miniere sono a cielo aperto. E’ importante riconoscere nei luoghi i segni della storia: con la nascita del porto di Piombino, l’intenso traffico commerciale di minerali tra Rio Marina, Capoliveri e la costa fecero dell’isola il principale polo siderurgico della Toscana e uno tra i principali in Italia. Dopo la chiusura delle miniere, l’attività estrattiva ha lasciato il passo allo sviluppo turistico, trasformando così Rio Marina in una fiorente località balneare. Oltre alle spiagge, a Rio Marina vi consigliamo di esplorare la necropoli rupestre, una sepoltura collettiva risalente all’Eneolitico e di fare una passeggiata nel borgo che si sviluppò nel XVIII secolo, quando le incursioni piratesche finalmente ebbero termine.
A Marciana, altra tappa dell’Elba Film Festival, vi consigliamo di fare una bella nuotata a Sant’Andrea, un vero e proprio paradiso naturale racchiuso tra lunghe pareti rocciose. Da qui si raggiunge facilmente la spiaggia di Cotoncello: è una vera piscina naturale, piccola ma suggestiva, tra lisce scogliere granitiche bianche. Sempre a Marciana, la piccola spiaggia di Polveraia, con ghiaia grigia e pietre bianche raggiungibile attraverso un sentiero sulla strada comunale verso il mare e, per gli amanti del wild, la spiaggia delle buche. Si arriva anche da Patresi Colli, frazione con poche case ed un ristorante, ma con uno degli scorci più belli del territorio: grandi scogliere di granito sul mare, ricchissima di flora e fauna marina e consigliata per chi ama fare snorkeling e nuotare in un silenzio pressoché totale.
Marciana Marina, nonostante il nome, è altro da Marciana: è diventato indipendente da Marciana alta nel 1884. E’ uno dei più piccoli comuni d’Italia, affascinante con le sue stradine e le case color pastello. Fate una passeggiata sul lungomare, ampio semicerchio fiancheggiato da tamerici, fino alla torre degli Appiani, eretta nel XVI secolo. Anche Marciana Marina ha molte spiagge: non avete che l’imbarazzo della scelta, da Redinoce alle Sprizze, dal Bagno al Remontò e poi ancora, la spiaggia dello Schioppo, la crocetta o Le anime, la spiaggetta della Madonnina o di Punta nera, la Fenicia e la Fenicetta, Ripa Barata o la Caletta. Perfette per godersi il sole di fine estate.
Infine, ultima tappa del festival: Portoferraio. E’ qui, sulla spiaggia delle ghiaie, che, secondo Apollonio Rodio, sbarcarono gli Argonauti di Giasone alla ricerca di Circe. Al tempo, si chiamava Porto Argo cioè bianco, proprio per il colore delle scogliere e delle spiagge, con i ciottoli chiarissimi levigati dal mare che rendono l’acqua ancora più cristallina. A Portoferraio, la spiaggia è zona biologica protetta, perfetta per le immersioni e lo snorkeling. Seguendo i segni della storia, troviamo i resti di due ville marittime romane (villa delle Grotte e villa della Linguella) e le fortificazioni realizzate da Cosimo I, granduca di Toscana, che nel 1548 affidò all’architetto Giovanni Camerini la progettazione di una città fortificata che portasse il proprio nome: Cosmopoli, cioè città di Cosimo, pensata come presidio militare con lo scopo di difendere le coste toscane e come sede dei Cavalieri di Santo Stefano. Sulla darsena trovate la Torre del Gallo che trae il nome dal gallo in bronzo dorato opera dello scultore Giambologna, simbolo della rinascita della città: scultura trafugata alla fine del XVIII secolo. La città fortificata resistette agli attacchi franco-turchi di Dragut del 1553 e del 1555. Oggi ancora sono visibili i tre forti: Forte Stella, Forte Falcone e la Linguella e l’imponente cortina di bastioni. Nel 1700, le vie del centro storico, per volere del governatore Benedetto Guerrini, furono lastricate con calcare compatto rosato estratto nelle cave marittime di Punta Pina e Punta degli Scalpellini, motivo per cui Portoferraio venne chiamata “città rosa”.
Portoferraio restò sotto il controllo del Granducato di Toscana fino al XVIII secolo quando l’isola, per la sua posizione strategica, fu al centro di una guerra tra Francia, Austria e Inghilterra. In quel secolo nacque il ghetto ed una delle tre tonnare dell’Elba. Passata alla Francia nel 1801, dopo un lungo assedio tra la marina francese e quella anglo-toscana (che vinse ma cedette l’isola), l’Elba diventò nel 1814, con il Trattato di Fontainebleau, esilio di Napoleone Bonaparte che scelse Portoferraio come capoluogo dell’isola e mise la sua residenza nella villa di San Martino e nella Villa dei Mulini. E con Napoleone, Portoferraio diventò importantissimo, nacquero infrastrutture, furono valorizzate le miniere di ferro di Rio Marina e Portoferraio diventò il porto adibito al trasporto del ferro dalle miniere elbane al continente (da ciò deriva il suo nome). Successivamente Portoferraio tornò sotto il dominio del Granducato di Toscana fino all’unità d’Italia nel 1860. Nei «Bagni penali» della città fu rinchiuso Giovanni Passannante, per un attentato nei confronti di Umberto I di Savoia. Dopo la chiusura delle miniere di ferro all’Elba (1981), Portoferraio si è vocato al turismo, come è evidente.
Passate in rassegna le cinque location del festival non resta dunque che andarci! Parallelamente si terranno anche proiezioni in simultanea, in modo da rendere il festival raggiungibile da ogni parte dell’isola e coinvolgere il pubblico in maniera sempre più omogenea (il programma: https://www.elbafilmfestival.com/programmaitaeff2022). Al festival hanno preso parte attiva gli studenti elbani dell’Istituto Cerboni di Portoferraio: “Già nei mesi invernali gli studenti avevano svolto dei lavori di location scouting sull’isola, andando a selezionare e documentare luoghi secondo loro rappresentativi e ai quali erano legati – racconta a La Presse Beniamino Brogi, Programmer del Festival e anima del progetto – Durante i giorni del Festival, gli studenti si occuperanno di realizzare interviste ai registi presenti sull’isola, nelle location da loro scelte in precedenza. Grazie alla media partnership con Rai Cinema Channel una di queste interviste sarà realizzata con telecamere che sfruttano la tecnologia VR, permettendo riprese a 360 gradi e un’esperienza immersiva allo spettatore che, tramite un visore, potrà “entrare” nei bellissimi panorami elbani assieme agli artisti del Festival”.
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